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STORIA del PARCO “DOMINIQUE GREEN"

Via S.Igino Papa - Primavalle

Nel 1996 il CDR Borromeo DSM Asl RmE e la Cooperativa Sociale MAGAZZINO presentano al Comune di Roma, Ass.to alle Politiche Sociali, una proposta di realizzazione di un Parco pubblico attrezzato di cui il territorio di Primavalle è privo, da affidare in gestione alla Cooperativa Sociale quale occasione di lavoro per i Soci e di inserimento lavorativo per gli allievi del CDR.

L’area individuata per il progetto versa in condizioni di degrado e di abbandono, simile ad una discarica, ed è di proprietà IACP.

Con Deliberazione Giunta Comunale n.5121 del 30/12/96 il Comune di Roma approva il progetto “Riqualificazione area verde di Via S.Igino Papa” presentato congiuntamente dai Centri Diurni delle Aziende USL Roma B, Roma C e Roma E con un impegno fondi pari a L.428.733.200.

Contestualmente dal mese di dicembre 1996 viene stipulato un contratto di locazione seennale tra la Cooperativa e lo IACP, che prevede la copertura del canone a carico del Finanziamento comunale per il periodo interessato dai lavori di realizzazione, che hanno inizio ad aprile 1997 e terminano con l’inaugurazione del Parco a fine luglio 1997. Questo evento pubblico raccoglie grande favore della cittadinanza, che partecipa numerosa e vede la presenza del Sindaco Rutelli. La Cooperativa risulta depositaria con il CDR Borromeo di questo Bene del territorio, su un affidamento simbolico da parte del Comune, non essendovi di fatto un atto scritto cui fare riferimento, se non il Contratto vigente con lo IACP.

Il parco viene utilizzato come sede di Formazione per gli allievi del Giardinaggio del CDR Borromeo Asl RmE e vi lavorano i soci giardinieri svantaggiati della Cooperativa.

Appare subito evidente che la Gestione dell’area di mq 9.600 comporta un notevole dispendio di personale e di risorse sia per la manutenzione ordinaria del verde, le aperture e le chiusure, che per la manutenzione straordinaria a causa di frequenti atti vandalici che impongono operazioni di ripristino. Inoltre risultando necessari alcuni interventi per lavori a completamento del Parco, il Comune con Deliberazione n°7720 del 30/12/1997, stanzia ulteriori L.74.400.000.

Dall’aprile 1998 la Cooperativa previo preavviso all’ente proprietario, interrompe il pagamento del canone di locazione non essendo in grado di fare fronte anche a questa spesa oltre quelle di Gestione ordinaria e straordinaria.

Per rendere sostenibile la gestione del parco la Cooperativa e il CDR Borromeo DSM Asl RmE presentano un ulteriore progetto in occasione di un Bando indetto dal Comune V Dipartimento, volto all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate che viene approvato con Determinazione Dirigenziale n.2044 del 17/12/1999 “Approvazione del progetto presentato dalla Asl RmE per la realizzazione di un’Area Serra ed un’area esposizione presso il Parco di via S.Igino Papa per il periodo 1 gennaio –31 dicembre 2000 impegno fondi di L.65.535.000

Viene realizzata quindi un’Area serra ed un’Area esposizione. La Cooperativa con propri fondi in parte ottenuti tramite L.R.9/87 acquista la Serra denominata “Profumo di Rosa”, ne comunica l’installazione all’ente proprietario, e avvia nel maggio 2000 l’attività di Florovivaismo che prevede sia attività Formativa rivolta agli allievi del CDR Borromeo Asl RmE che attività lavorativa per i Soci svantaggiati della Cooperativa.

Dal 1997 al 2000 la Cooperativa, con il sostegno parziale del CDR Borromeo s’impegna nella valorizzazione del Parco organizzando iniziative socio culturali e ludiche per gli abitanti del quartiere quali Concerti, Pièces teatrali, Cineforum, Mostre, serate da ballo, Concorsi, Mercatini, esposizioni, laboratori espressivi per bambini, educazione ambientale per gli alunni delle Scuole Elementari. Nell’estate 1998 partecipa all’Estate Romana con un progetto di eventi che si svolgono sia sul Parco che presso il Comprensorio del S.Maria della Pietà.

Purtroppo malgrado gli sforzi profusi, il quartiere di Primavalle manifesta le criticità tipiche di un’area socio-culturale decentrata e depressa, e molti tentativi volti a creare aggregazione sociale e nel contempo copertura delle spese di gestione, risultano vani.

D’altronde l’equivoco è ormai avviato: l’area del parco, molto frequentata dai cittadini, è vissuta come un bene comunale e pubblico. Non è facile far comprendere che si tratti di un’area gestita sulle spalle di una piccola cooperativa sociale di tipo B che ne è responsabile e si fa carico interamente dei costi ed oneri di gestione (eccetto il canone di locazione).

La Cooperativa nel 1999 propone all’ente proprietario sia di modificare il Contratto di locazione, sia di stipulare una Convenzione tipo che riconosca il lavoro svolto dalla cooperativa ma senza esito.

Il 1° sollecito di pagamento da parte dello IACP arriva nel febbraio 1999, tramite la Società RER Iniziative. Informati sulla vicenda comprendono che la questione non è risolvibile con la cooperativa ma coinvolgendo gli altri attori istituzionali: si tratta di un problema politico.

Nel 2002 il Comune di Roma propone una soluzione (Minelli, Milano, Morassutt), che preveda in uno scambio patrimoniale il passaggio dell’area da IACP a proprietà Comunale con concessione a titolo gratuito alla MAGAZZINO, ed in virtù di questa prospettiva la Cooperativa non effettua la rescissione del contratto in scadenza nel dicembre dello stesso anno, malgrado la perdita significativa che l’esperienza del parco sta rappresentando.

Negli anni la Cooperativa si rivolge a tutte le Istituzioni, (Comune Regione Provincia), informandole sulla vicenda e richiedendo un sostegno per la risoluzione con incontri e produzione contestuale di tutta la documentazione cronologica attestante il progetto e la gestione successiva del Parco. Ulteriore dispendio di energie vane.

Nell’aprile 2005 l’ATER invia una nuova lettera di diffida al pagamento dei canoni arretrati e oneri accessori pari a € 35.525,42.

Nel 2007 la Cooperativa, previa consultazione di un proprio legale, richiede all’ATER di poter corrispondere un canone di locazione relativo esclusivamente all’area del parco dove è installato il vivaio “Profumo di Rosa” di estensione pari a mq 547. Anche questa proposta cade nel vuoto.

La cooperativa presenta un consuntivo delle spese di Gestione del Parco dall’anno 1997 all’anno 2007 al V Dipto, al X Dip.to, al XIX Municipio Comune di Roma.

Nel 2007 il Direttore del X Dip.to del Comune di Roma, Arch.Stefano Mastrangelo sensibilizzato dalla Cooperativa, (pur non essendo di competenza amministrativa), fa rientrare l’area del Parco di via S.Igino Papa tra le Aree poste a Bando dal Comune per la Manutenzione del verde e crea un affidamento da fine luglio 2007 al 30 settembre 2010 alla Cooperativa Sociale Magazzino che finalmente vede la copertura del proprio lavoro.

Nel dicembre 2008 l’ATER invia ennesima lettera di diffida al pagamento dei canoni arretrati pari € 53.195,84 oltre a interessi ammontanti a € 7.988,38.

Per la prima volta si avvia un contatto che produce molteplici incontri succesivi con l’ATER, nella persona del funzionario addetto al servizio alienazioni dott.Rodolfo Mari. Dopo un approccio diffidente il funzionario citato, preso atto della natura della cooperativa ONLUS e di tutta la documentazione presentata (atti burocratici, epistolario, denunce/querele per atti di vandalismo, iniziative e l’operato di 11 anni di gestione), tranquillizza la Cooperativa mettendola in attesa.

Nel frattempo dal gennaio 2009 il V Dip.to, (Commissione Consiliare per le Politiche Sociali On.Tredicine e Capo Segreteria Assessore S.Belviso Ass.to Promozione della Salute Dott.Solfanelli) informato dei fatti, riceve dalla Cooperativa tutta la Documentazione sul parco e s’impegna a interloquire con l’ATER. Purtroppo dalla valutazione corretta del Contratto di locazione si evince che spettino al Conduttore/locatario gli oneri della Manutenzione ordinaria, pertanto non possono essere conteggiabili ai fini di uno scomputo dalla morosità.

A conferma della difficoltà di attivare iniziative proficue dal punto di vista finanziario, nel mese di maggio la Società Panars Arene di Roma, con il supporto del XIX Municipio, propone alla Cooperativa di ospitare un’Arena estiva nel parco, la Cooperativa accetta e si concorda il contributo dovuto alla Magazzino per l’utilizzo dell’area e per coprire le spese di ulteriore pulizia. Ma i primi giorni di luglio la Panars comunica l’interruzione delle proiezioni, causa scarsi introiti, e pur lasciando fino a settembre inoltrato parte delle attrezzature nell’area verde, sparisce senza mai saldare alla Cooperativa il dovuto. A fine agosto 2009 la Cooperativa comunica al DSM Asl RME la propria decisione di rescindere il contratto con l’ATER e di restituire il Parco al 31 dicembre dello stesso anno con conseguente interruzione delle Attività di formazione svolte per gli allievi rispettivamente del Florovivaismo e del Giardinaggio del CDR Borromeo. La Cooperativa viene invitata a resistere ed a continuare la propria attività in considerazione delle gravi ripercussioni che detta decisione provocherebbe al progetto riabilitativo-terapeutico in atto che coinvolge gli allievi utenti del DSM ed i Soci lavoratori stessi della Cooperativa.

Durante un incontro con la Cooperativa il funzionario R. Mari dell’ATER cita la Delibera C.d.A ATER n.79 del 18 dicembre 2009 che recepisce l’art.50 comma 3 quater della L.R. n.27/2006 “Approvazione criteri e modalità per l’assegnazione da parte delle A.T.E.R. del Lazio di locali extraresidenziali non utilizzati a favore delle associazioni senza fine di lucro”.

Nel gennaio 2010 il DSM Asl RmE e la Cooperativa scrivono una lettera unitaria all’ATER richiedendo l’abbattimento del canone di locazione come previsto dalla Delibera C.d.A. ATER del18/12/09, alla quale l’ATER risponde che, verificate le procedure tecniche necessarie, farà sapere le modalità operative al fine di ottenere il beneficio richiesto. Purtroppo anche questa ventilata possibilità non produce gli effetti sperati e la Cooperativa continua a richiedere chiarimenti all’ATER e la costituzione di un tavolo di trattativa al quale tutte le Istituzioni coinvolte prendano parte, per porre termine e definire la questione.

Il 31 maggio 2011 la Cooperativa esasperata comunica a tutte le Istituzioni (dalla Presidenza della Regione Lazio, Presidente dell’ATER, Sindaco di Roma, Direzione Generale Asl RmE e p.c. alle Consulte Regionale, Comunale e interdipartimentale Asl RmE) la propria decisione di volere provvedere alla restituzione dell’area il 31 luglio 2011. Come sempre la Cooperativa viene osteggiata in questa sua decisione e riceve richieste dal Comune e dal DSM Asl RmE di continuare il proprio servizio e di non restituire l’area verde in virtù della trattativa in atto finalizzata alla risoluzione.

Soltanto in dicembre l’ATER risponde richiedendo la contestuale riconsegna dell’area. Si verifica un concitato epistolario di comunicazioni e di tentativi tra ATER e Cooperativa legati alla riconsegna, e contestualmente la Cooperativa torna a richiedere a tutte le istituzioni il tavolo di trattativa.

Infatti se la restituzione dell’area appare alla Cooperativa come l’interruzione della morosità e una definitiva liberazione da un’esperienza poco compresa e supportata, (che ha rappresentato un esborso costante di risorse umane e finanziarie), viene detto che rappresenterebbe un brusco e sconveniente strappo dei tentativi in corso da parte delle Istituzioni per addivenire ad un accordo risolutivo. Il 24 gennaio 2012 si svolge presso la sede dell’ATER una riunione plenaria con tutti gli attori istituzionali, alla quale la cooperativa produce il Consuntivo delle spese straordinarie sostenute negli anni, fatta eccezione del triennio coperto eccezionalmente dall’affidamento Comunale (luglio 2007-settembre 2010). Detta documentazione non viene nemmeno acquisita e l’incontro definisce il seguente accordo verbale: la Cooperativa deve riprendere il pagamento del Canone di locazione, il contratto deve terminare il seennio fino a dicembre 2014, e a breve deve costituirsi una commissione per quantificare lo speso dalla Cooperativa a scomputo del debito maturato nei confronti dell’ATER. Il funzionario Mari presente alla riunione, assume un atteggiamento assai diverso da quello tenuto in precedenza, sostiene che come sia noto la Delibera regionale sull’abbattimento non sia stata recepita dall’ente e richiede risolutamente quanto dovuto, importo ormai pari a €80.000,00.

Durante tutto l’anno non viene convocato alcun incontro, soltanto la Cooperativa riprende il pagamento del canone a partire da febbraio 2012 e alla luce dell’invito” a restare per ulteriori 3 anni sull’area, affronta alcuni investimenti sul Parco sia di restauro e ripristino di manufatti esistenti, che ex novo. I lavori, (per i quali viene redatto apposito progetto con richiesta di contributo L.R.9/87 anno 2012 non concesso), riguardano la costruzione di un 2° bagno e di un ripostiglio attrezzi nel gazebo di legno, e realizzazione di un’area a Orto.

La Cooperativa s’impegna nuovamente secondo la convenzione vigente con il DSM Asl RmE favorendo l’utilizzo dell’area verde in primis da parte degli allievi del CDR Borromeo e dei lavoratori svantaggiati della Cooperativa sempre in carico al DSM, che dei i cittadini del Territorio. Nel mese di giugno a tal proposito la Cooperativa organizza al termine dell’attività scolastica “Il Centro Estivo nel Parco che c’è” che si interrompe dopo 3 settimane di svolgimento a causa del numero insufficiente di iscritti. (Si segnala tra i frequentanti una bambina inviata dai Servizi Sociali del XIX Municipio).

Nel mese di dicembre l’ATER invia un bollettino di pagamento di importo inferiore riportante una dizione diversa dai precedenti “Indennità di occupazione ed accessori” invece di “Pagamento fitti e oneri accessori”e la Cooperativa provvede a farne comunicazione all’Ente proprietario che risponde accogliendo la comunicazione e impegnandosi a riemettere dalla mensilità di aprile 2013 la corretta emissione degli avvisi di pagamento dovuti e comunicando che il contratto di locazione stipulato con decorrenza 01/12/1996 andrà a scadere in data 30/11/2014.

Il 13/03/2013 presso la sede dell’ATER si svolge l’ultimo incontro plenario fortemente sollecitato dalla Cooperativa, dalla Consulta Cittadina per la Salute Mentale, dalla Provincia e dal Comune, nel quale il Direttore Generale ATER protempore, Dott.Panetta s’impegna, previa consultazione con il Funzionario R.Mari, a verificare la questione e a indire un tavolo ristretto con la Cooperativa ed il Comune, volto a quantificare il dovuto dalla Cooperativa in considerazione delle spese delle quali la stessa in qualità di conduttore e di gestore, si è fatta carico.

Nel mese di giugno il parco è oggetto di atti vandalici tra i quali il furto reiterato delle catene dei cancelli. Come in precedenza la Cooperativa denuncia l’accaduto sia al XIX Comando della Polizia Municipale che al Commissariato di zona richiedendo aiuto nella sorveglianza, non essendo più in grado di garantire la chiusura serale dell’area verde.

Nel mese di luglio la Cooperativa incontra il neo presidente del XIV Municipio per informarlo sulla questione e chiedere un sostegno per la gestione dell’area verde. Il Presidente Barletta si dimostra comprensivo e disponibile ad occuparsi della questione.

Sempre nel mese di luglio ignoti effettuano un furto consistente di macchinari da giardinaggio penetrando all’interno del magazzino attrezzi accanto al vivaio e qualche giorno dopo vengono abbattuti due muri laterali della cavea sita nel parco con relativa presenza di calcinacci.

La Cooperativa ne fa comunicazione agli organi competenti e dichiara di non essere in grado di garantire l’incolumità dei cittadini frequentatori dell’area, appone cartelli recanti l’avviso di divieto d’accesso e garantisce l’apertura di un solo cancello in funzione dello svolgimento delle attività di Formazione (Florovivaismo e Giardinaggio) per gli utenti del CDR Borromeo.

Si svolge un ulteriore incontro presso la Presidenza del XIV Municipio al quale presiede anche il consigliere all’Ambiente, Errani, che chiede alla Cooperativa, (ormai decisa a interrompere l’attività vigente e a ritenere mai più sostenibile e sensata una simile esperienza di gestione) di mantenere l’impegno fino alla fine del mese di settembre 2013 e si impegna richiedere alla Protezione Civile la rimozione dei calcinacci.

La Cooperativa si assume ancora una volta l’impegno e assicura una minima manutenzione della parte superiore del parco maggiormente utilizzata dai cittadini.

In data 8 agosto 2013 la Cooperativa riceve una raccomandata per conto dell’ATER dal Tribunale Civile di Roma, “Intimazione di sfratto per morosità e contestuale citazione per la convalida”, richiedendo il risarcimento pari ad € 85.476,70 comprensivo degli interessi di mora per i canoni scaduti e cita la rappresentante legale della Cooperativa a comparire all’udienza fissata per il 14/10/2013. La Cooperativa da immediata comunicazione dell’accaduto a tutte le Istituzioni di competenza, richiedendo nuovamente supporto e dichiarando di non essere nella condizione di sostenere il pagamento della somma richiesta dall’ATER, pena la liquidazione della Società Cooperativa. Incarica necessariamente un legale per la propria difesa in tribunale. Sebbene il parere del giudice sia contrario al provvedimento di sfratto, la Cooperativa decide inesorabilmente di procedere alla restituzione dell’area.

Nei mesi di settembre ed ottobre la Cooperativa avvia tutta l’opera di svendita delle piante del Vivaio e di definitiva dismissione degli impianti, effettuando donazioni ad istituti scolastici o enti del 3° Settore, e cedendo tutto il patrimonio vegetale restante, (pari al carico di tre camions) alla ditta che si fa carico dello smontaggio e dell’asporto della serra.

Nel mese di ottobre l’Assessorato al Patrimonio, nella Persona di Luigi Nieri produce un documento nel quale dichiara la disponibilità all’acquisizione dell’area oggetto del contenzioso, da parte di Roma Capitale.

Nel mese di dicembre l’area verde viene riconsegnata all’Ente proprietario.

Viene interrotta l’attività di FLOROVIVAISMO, e sia gli allievi del settore sia i soci lavoratori della Cooperativa vengono riassorbiti quando possibile, all’interno dei relativi settori di Giardinaggio.

Viene accolta la richiesta all’Assessorato alle Periferie di Roma Capitale da parte della Cooperativa e del CDR Borromeo, per ottenere la concessione di un piccolo appezzamento di terra all’interno del vicino Parco “Anna Bracci” finalizzato allo svolgimento dell’attività Formativa del Giardinaggio. Anche con la Biblioteca “Franco Basaglia” si concorda l’arredo di vasi di piante nell’area che riguarda entrambi gli edifici.

Nel mese di marzo 2014 si svolge la 2° Udienza in Tribunale in occasione della quale purtroppo non è possibile produrre ulteriori documentazioni, ma il giudice appare piuttosto consapevole della situazione e calendarizza il successivo incontro per il mese di settembre.

Nel mese di luglio l’Assessorato al Patrimonio avverte la Cooperativa dell’esistenza di una Decisione di Giunta Capitolina (n°12 del 05/03/2014) con oggetto l’Acquisizione patrimoniale e invita la rappresentante legale a prenderne visione.

Nel mese di settembre 2014 si tiene la 3° Udienza in Tribunale per la quale viene prodotta al giudice lo Schema di Deliberazione (Decisione di Giunta Capitolina n°12 del 5/03/2014) che si sottopone all’approvazione dell’assemblea Capitolina non ancora riunitasi con questo argomento all’O.d.G.

Il giudice stabilisce la data dell’ultima udienza conclusiva per i primi di febbraio 2015. 4° Udienza

Viene rimandato il dibattimento ancora al 25 maggio 2015. 5° Udienza.

Viene ulteriormente rimandato al 19 ottobre 2015. 6° Udienza.

Udienza conclusiva 27 gennaio 2016. 7° Udienza.

In data 02/02/ 2016 prendiamo visione della Sentenza conclusiva.

Il 25/02/2016 la Cooperativa incontra l’Avv.Edmonda Rolli Dirigente Avvocatura ATER che dimostra un atteggiamento aperto a trovare una soluzione e richiede di acquisire documentazione da presentare alla Direzione Generale. In data 10/03/2016 le viene consegnata una Nota relativa alla vicenda dell’area verde recante una scheda informativa sulla Cooperativa, una Memoria sulla Vicenda con allegati vari, una Relazione inerente la gestione economica del Parco di S.Igino Papa, e una proposta economica a chiusura della controversia. Durante tutto l’anno la Cooperativa contatta l’ATER in attesa di una risposta, e si svolgono alcuni incontri con referenti dell’ente, non determinanti. Il 14 giugno 2017 la Cooperativa incontra il funzionario Recupero Morosità ATER Leonardo Iavarone producendo tutta la documentazione e viene rassicurata su un successivo responso che non è mai stato comunicato.

Il 15 gennaio 2021 la sentenza del Tribunale Ordinario Civile di Roma è divenuta definitiva.

In data 10 maggio 2021 ci è stato intimato il precetto di pagamento della complessiva somma di €97.046,74. Il 20 maggio 2021 la Cooperativa ha incontrato l’avvocatura ATER presentando nuovamente tutta la documentazione sulla gestione del Parco ed un’offerta economica di importo inferiore alla cifra richiesta come proposta transattiva. In attesa di ricevere il responso da parte dell’ATER, per la prima volta in 24 anni la Cooperativa ha deciso di diffondere un appello per richiedere sostegno non essendo in grado di fronteggiare l’esborso, tenuto conto che per anni le spese ordinarie e straordinarie derivanti dalla gestione del Parco, sono state coperte attraverso la rinuncia di parte degli stipendi dei Soci lavoratori della Cooperativa per evitare gravose perdite di bilancio.

P.S.

Da un punto di vista Sociale questa esperienza faticosa e parzialmente supportata, ha comunque funzionato come progetto pilota in sinergia con le Scuole, la biblioteca Comunale “F.Basaglia”, le realtà associative ed i cittadini del territorio.Il Parco è stato a disposizione di tutti gli enti ed associazioni che ne abbiano fatto richiesta. Al centro, come protagonisti, i soggetti svantaggiati utenti del DSM e non solo. Nel Parco si sono svolti per lunghi anni i corsi di educazione Ambientale rivolti agli alunni delle Scuole Elementari del 1° Circolo Didattico e ad adolescenti a rischio di dispersione scolastica.

L’attività di Florovivaismo attivata dal maggio 2000 presso il Vivaio “Profumo di Rosa” oltre ad ospitare le attività di formazione e lavorative già citate, è stata costantemente richiesta per lo svolgimento di Tirocinii rivolti a persone in carico ai DSM e in affidamento ai Servizi Sociali afferenti a svariate categorie di svantaggio tra i quali anche rifugiati, senza fissa dimora, minori con provvedimenti penali in atto, ragazze madri. Dall’anno 2001 all’anno 2013 la Serra ha ospitato ben 17 Tirocinii.

 

La qualità riconosciuta al Vivaio “Profumo di Rosa” (specializzato nella coltura e produzione di 300 varietà di rose antiche e moderne, e delle piante da collezione che in natura si accompagnano alle rose) anche grazie alla sapiente direzione della dott.ssa Nicoletta Vitale che ne curò l’impostazione, ha consentito alla Cooperativa di partecipare a Fiere di Florovivaismo selettive tra le quali : LA CONSERVA DELLA NEVE (Bagnaia, Villa Lante e Roma, Parco dei Daini Villa Borghese), FESTA DELLA ROSA presso Palazzo Patrizi a Castel Giuliano (Bracciano), FLORACULT (Casali della Storta ) GIARDINI IN TERRAZZA/PAESAGGI Auditorium Parco della Musica, Roma.

Esposizioni queste, nelle quali la partecipazione della Cooperazione Sociale non è scontata. In particolare la Cooperativa ricevette a Castel Giuliano nel maggio 2007 il Premio Grandi Giardini Italiani, III edizione, quale migliore vivaista di rose.